Indicazioni obbligatorie
Denominazione alimento
Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito (ad esempio «in polvere», «ricongelato», «liofilizzato», «surgelato», «concentrato», «affumicato»). Per i prodotti congelati prima della vendita e che sono venduti decongelati sarà obbligatorio riportare, accanto alla denominazione del prodotto, l’indicazione “decongelato”.
Elenco ingredienti
È l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine decrescente di peso. Una delle novità più importanti riguarda l’indicazione degli allergeni che deve essere evidenziata con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, stile o colore, in modo da permettere di visualizzarne rapidamente la presenza. Anche i prodotti sfusi devono riportare obbligatoriamente l’indicazione della presenza degli allergeni che troveremo segnalata anche sui prodotti somministrati nei ristoranti, mense, bar ecc.
Nel caso di presenza di “oli vegetali” o “grassi vegetali” ci sarà un apposito elenco che ne indicherà l’origine specifica (es. olio di oliva, olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati ecc.).
Per quanto riguarda gli ingredienti descritti con la denominazione del prodotto (p. es. “minestra di fagioli”), con immagini o con parole (p. es. “yogurt con fragole”), o che sono essenziali per caratterizzare un prodotto alimentare (p. es. % di carne presente nel “ragù di carne”), occorre indicarne anche la percentuale.
Gli additivi si trovano nell’elenco degli ingredienti, generalmente in fondo alla lista, e possono essere segnalati con il loro nome o con un numero identificativo preceduto dalla lettera E (che indica che l’additivo è riconosciuto a livello comunitario) che ne definisce la categoria di appartenenza. Per esempio, si possono ritrovare nell’elenco degli ingredienti due possibili indicazioni: “antossidante E 300″ o “antiossidante acido ascorbico”. Se un alimento contiene più di un additivo appartenente alla stessa categoria sarà sufficiente riportare una sola volta il nome della categoria seguita dal numero specifico e dalla lettera E.
Quantità netta alimento
La quantità di prodotto venduto è un’informazione obbligatoria da apporre in etichetta. Deve essere espressa in unità di volume per gli alimenti liquidi e in unità di massa per gli alimenti solidi.
Il titolo alcolometrico volumico effettivo (detta anche gradazione alcolica) per le bevande aventi un contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume
Nei prodotti alimentari confezionati ed immersi in un liquido di governo o di copertura è obbligatorio inserire il peso sgocciolato ovvero il peso al netto del liquido. Questa è un’indicazione importante per la tasca del consumatore.
Durabilità del prodotto
Distinguiamo due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto.
- Data di scadenza: nel caso di prodotti a rapida deperibilità (per esempio prodotti lattieri freschi, formaggi freschi, pasta fresca, carni fresche, prodotti ittici, della pesca e dell’acquacoltura freschi, piatti pronti o prodotti di gastronomia) la data è preceduta dalla dicitura “Da consumarsi entro” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato.
- Termine minimo di conservazione (TMC): nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumare preferibilmente entro”
Il TMC è composto dall’indicazione in chiaro e, nell’ordine, del giorno del mese e dell’anno e può essere espresso:
- giorno e mese, per i prodotti conservabili per meno di tre mesi
- mese ed anno, per i prodotti conservabili per più di tre e meno di diciotto mesi
- anno, per i prodotti conservabili per più di diciotto mesi
Il TMC indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore ma può essere consumato senza rischi per la salute.
- Conoscere la differenza tra data di scadenza e TMC può essere utile per evitare che un prodotto venga gettato quando ancora commestibile, riducendo gli sprechi;
- La novità più importante in termini di date da riportare in etichetta è l’obbligo, previsto per le carni, le preparazioni a base di carne e i prodotti ittici non trasformati, di indicare la data del primo congelamento, nel caso in cui questi prodotti siano stati sottoposti a questo tipo di trattamento di conservazione;
- Le condizioni di conservazione dopo l’apertura della confezione devono essere indicate per consentire una conservazione ed un uso adeguato degli alimenti.
Paese d’origine e luogo di provenienza
Una esigenza del consumatore per una etichetta trasparente e sicura è che il prodotto preconfezionato presenti l’indicazione dell’origine. Tale indicazione è importante per non trarre in inganno il consumatore e per valorizzare e caratterizzare un determinato prodotto alimentare (per esempio “prodotto in Italia” o “made in Italy”).
Questa indicazione, già obbligatoria per alcuni prodotti (carni bovine, pesce, frutta e verdura, miele, olio extravergine d’oliva), viene estesa anche a carni fresche e congelate delle specie suina, ovina, caprina e avicola.
L’indicazione del luogo di origine è completata dal nome, ragione sociale o marchio depositato e la sede del fabbricante o del confezionatore o di un venditore residente nella UE. Inoltre deve essere presente l’indicazione del lotto di produzione del prodotto.
Dichiarazione nutrizionale
La dichiarazione nutrizionale o etichetta nutrizionale prevede l’indicazione di:
• valore energetico
• grassi
• acidi grassi saturi
• carboidrati
• zuccheri
• proteine
• sale
La dichiarazione nutrizionale obbligatoria può essere integrata con l’indicazione su acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre.
L’indicazione del valore energetico è riferita a 100 g o 100 ml dell’alimento, oppure alla singola porzione. Il valore energetico è espresso come percentuale delle assunzioni di riferimento per un adulto medio ossia circa 2000 kcal al giorno.
L’informazione nutrizionale potrà essere riferita, oltre che a 100 g o 100 ml di prodotto, anche alla singola porzione o unità di consumo; la porzione, però, deve essere quantificata in etichetta e sull’imballaggio deve essere riportato il numero di porzioni o unità in esso contenute. Le indicazioni nutrizionali devono essere riportate in etichetta, se lo spazio lo consente, preferibilmente sotto forma di tabella, al fine di facilitarne la lettura da parte del consumatore.
L’elenco degli ingredienti e la dichiarazione nutrizionale obbligatoria sono due importanti strumenti che i consumatori hanno a disposizione per comprendere meglio cosa stanno acquistando.
L’elenco degli ingredienti in ordine di peso è importante non solo per capire la composizione di un prodotto e confrontarla con altri simili, ma è anche fondamentale per individuare eventuali allergeni presenti nell’alimento e per valutare l’eventuale presenza di additivi, aromi e coloranti.
Le indicazioni nutrizionali obbligatorie focalizzano l’attenzione su energia e i principali nutrienti.
Oltre alle calorie bisogna prestare particolare attenzione ai grassi saturi e agli zuccheri, due nutrienti dei quali lo stile di vita occidentale fa un uso eccessivo e che invece occorre imparare a contenere.
Per capire meglio quanto i vari nutrienti riportati nell’indicazione nutrizionale possano incidere sulla giornata alimentare, sono spesso utilizzate -se lo spazio in etichetta è sufficiente- le indicazioni nutrizionali grafiche utilizzando il sistema semplificato delle GDA (Guideline Daily Intake o Quantità giornaliere indicative di calorie e nutrienti), che traducono il quantitativo di nutrienti presente per porzione di alimento in percentuale sul fabbisogno giornaliero di energia o nutrienti.
Indicazioni complementari alla dichiarazione nutrizionale obbligatoria
Alcuni esempi:
• I prodotti con un quantitativo di caffeina superiore a 150 mg/l che non siano tè o caffè, oltre all’indicazione “tenore elevato di caffeina”, riporteranno la dicitura “Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento”.
• Gli alimenti con aggiunta di fitosteroli e fitostanoli riporteranno la dicitura “addizionato di steroli vegetali” o “addizionato di stanoli vegetali”. Sarà evidenziato che l’alimento è destinato esclusivamente a coloro che intendono ridurre il livello di colesterolo nel sangue. Inoltre, verrà indicato che il prodotto potrebbe non essere adeguato per le donne in gravidanza, in allattamento e i bambini di età inferiore a cinque anni.
• I dolciumi o bevande ai quali viene aggiunta la liquirizia o acido glicirrizico ad una concentrazione pari o superiore a 100mg/kg o 10mg/l, riporteranno la dicitura “contiene liquirizia” subito dopo l’elenco degli ingredienti.